mercoledì 10 marzo 2010

Chi era don Mario Bortoletto

clip_image002Il 9 Marzo ricorre il primo anniversario della partenza dell’amato missionario Don Mario verso la “Casa del Padre”. Egli in quel giorno ha concluso la sua vita terrena dando il suo Si al Signore che lo ha certamente ricompensato per il suo lavoro missionario svolto per ben 42 anni tra la gente del Camerum. Don Mario nasce da Amabile e Ferdinando Bortoletto il 17 maggio del 1938, terzo di cinque fratelli. Frequentò le scuole elementari a Padernello e nel 1950 entrò in seminario all’età di 12 anni. Dopo gli studi di teologia ricevette la sacra consacrazione al sacerdozio il primo settembre del 1963 e celebrò la sua prima Santa Messa nella nostra parrocchia di Santrovaso. Nel corso degli anni della missione ha sempre tenuto vivo il ricordo della sua terra, rimanendo in contatto con tutti gli amici e parenti visitandoli ogni qual volta si presentava l’occasione di ritornare in Italia. Il suo primo incarico da sacerdote fu quello di cappellano presso la parrocchia di Croce di Musile di Piave dove rimase per tre anni (dal 1963 al 1966) lasciando un vivo ricordo per la sua attività rivolta ai giovani. In quegli anni maturò in lui la volontà di lasciare la sua terra per partire per la missione. Nel 1967, dopo aver trascorso un breve periodo di studi in Francia, il 3 novembre decise di imbarcarsi da Genova alla volta dell’Africa. Lo accompagnarono nel viaggio Don Angelo Santinon, missionario diocesano di Treviso come don Mario,Giovanni Bellotti e Giorgio Granziero inviati del Pime. Nel dicembre dello stesso anno Don Mario arrivò in Camerun ad Ambam: villaggio in piena foresta equatoriale, alla frontiera con Gabon e Guinea, in cui vi era una missione affidata dal vescovo africano mons. Celestino Nkou alla diocesi di Treviso in collaborazione con il Pime. Dopo alcuni mesi di studio della lingua e del modo di esprimersi del popolo locale, importante veicolo per annunciare Cristo (come amava sottolineare il nostro missionario), Don Mario iniziò il suo lavoro pastorale presso la comunità di Olanze presso cui rimase per ben 13 anni accogliendo, nel 1981, la responsabilità di parroco presso la Chiesa centrale della missione di Ambam dove svolse questo importante servizio per ben 6 anni, per poi essergli affidata una comunità a nord della Missione presso la quale portò Cristo alle genti. Nel 1989 gli fu affidato il centro di Ma’an dove rimase fino al 2005. Come ama ricordare il fratello Don Bruno, uno degli aspetti fondanti l’esperienza missionaria di Don Mario è stata la vicinanza con la gente; a tutti ha saputo donare un sorriso, una parola di speranza e di conforto; sapeva ascoltare e rispondere animato sempre dalla forza di Cristo. Si è fatto africano tra gli africani, non soltanto ha saputo amare e farsi amare, ma anche saputo infondere un amore così profondo nel cuore della gente per la propria terra, per le proprie origini culturali e spirituali. Negli anni ad Ma’an Don Mario non è stato un semplice missionario ma è stato anche un vero e proprio ingegnere, facendosi promotore e progettista della nuova chiesa del villaggio (consacrata nel 2003) e attraverso gli aiuti venuti direttamente dall’Italia, ha saputo realizzare delle passerelle sul fiume Ntem, indispensabili per la vita del villaggio e costruire centri di accoglienza. Nel maggio 2005 , dopo aver preso coscienza di non aver più le forze per impegnarsi nelle attività pastorali, fu accolto nella missione del Pime a Yaounde dove vi rimase fino al febbraio del 2009 quando, causa la rottura del femore, fu costretto al rimpatrio in Italia e fu ricoverato nella casa di Cura di Monastier. Dopo un ricovero urgente all’ospedale di Treviso, il 9 marzo 2009 morì causa una fibrosi polmonare congenita , malattia che lo accompagnava già da qualche anno. Nella Messa funebre, svoltasi in Cattedrale a Treviso il 14 marzo, l’allora vescovo Mons. Andrea Bruno ebbe modo di sottolineare come la prima missione di Don Mario fu quella di portare il Vangelo a tutti e, come Gesù, a saputo dare vita a una chiesa viva e a comunità cristiane in Camerun che in lui hanno trovato non solo un missionario, ma un padre nella Fede. La stessa gente d’Africa, assieme al vescovo e ai sacerdoti, hanno espresso in questo anno, la volontà che la salma del caro Don Mario, che oggi riposa nel cimitero di Santrovaso, possa far ritorno nella loro terra.

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